Come ben evidenziato dal rapporto di Europol " How COVID-19-related crime infected Europe during 2020 ", la pandemia e la situazione emergenziale che ne è derivata è stata una grossa opportunità per il crimine informatico con un forte aumento delle attività fraudolente già a partire dai primi mesi del 2020. Possiamo così affermare che la pandemia non è stata solo un rischio per la salute ma anche per la sicurezza informatica. Tra i fattori che hanno portato a questo aumento vi è la rottura del consueto perimetro di cybersecurity aziendale che si è frammentato in un perimetro allargato, ubiquo, che ci ha visto lavorare da casa in una situazione di precarietà tecnologica e psicologica. L'ecosistema domestico è infatti assai più fragile dal punto di vista infrastrutturale di quello aziendale ma sono state soprattutto le vulnerabilità insite nel fattore umano ad essere sfruttate come vie di accesso dalle attività dei criminali informatici. Facendo leva sull'ansia provocat...
Un blog curato da Giovanni Bigazzi, DPO, consulente certificato in materia di privacy e protezione dei dati personali (E-mail: dpo@bigazzi.it)