Google inserirà nel proprio browser Chrome l'ad-blocker di default



Secondo un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, Google starebbe procedendo ad implementare sul suo browser Chrome un software ad-blocker per bloccare la pubblicità invasiva "by default" sia sulla versione per pc desktop che sulle versioni disponibili su tablet e smartphone.

Che cosa sta succedendo? E come mai Big G che è leader della pubblicità on-line con 60 miliardi di dollari incassati solo nel 2016 dovrebbe procedere ad una manovra così drastica che intuitivamente potrebbe mettere a repentaglio la sua stessa maggiore fonte di redditività?

In realtà già da qualche anno la sensibilità del consumatore medio americano, ormai utente internet evoluto, è radicalmente cambiata: è nata una forte domanda per un blocco della pubblicità invasiva come pre-roll e video che ha visto il proliferare di software ed estensioni ad-blocker di terze parti, si stima che già oggi negli Stati Uniti d'America un utente su due utilizzi un tale software per proteggersi dalla pubblicità on-line e dall'ad-tracking. Inoltre gli script che gestiscono la pubblicità on-line spesso svolgono funzioni di profilazione dell'utente minacciandone la privacy, un aspetto questo che sta acquisendo sempre un maggiore rilievo da parte degli utenti e che andrà valutato anche alla luce del nuovo Regolamento Europeo sulla Privacy 679/2016 (GDPR) che potrebbe accendere i riflettori sul modo con cui sono progettati i software prodotti da Google ovvero se sono aderenti al principio di "privacy by design" contenuto nel regolamento stesso. Questa volta le sanzioni che prevedono ammende fino a 20.000.000 di Euro e fino al 4% del fatturato globale dell'azienda sono un forte deterrente anche per i grossi big americani di internet.

Quindi Google, che già utilizzava un codice comportamentale sulla pubblicità invasiva aderendo al "Coalition for better ads", ha ora deciso di passare al contrattacco preferendo risolvere il problema alla radice in modo però da mantenere il controllo sulla situazione con un suo software nativo installato di default sul suo browser.

Mossa non di poco rilievo in quanto Google con Chrome è attualmente leader del mercato mondiale dei browser mantenendo una quota del 58,6%.

Commenti

Post popolari in questo blog

Whistleblower: storia e quadro giuridico di riferimento

Cancellazione sicura: la sanificazione dei dati informatici

Sui cookie ci stiamo giocando la libertà di espressione?